Niente eroine, solo la brutale normalità
Dall’omonimo romanzo di James M. Cain, Todd Haynes ha tratto una miniserie in cinque parti, Mildred Pierce, andata in onda negli Stati Uniti su HBO a partire da marzo 2011 e in Italia su Sky dal 14 ottobre.
Già ridotto per il grande schermo da Michael Curtiz nel 1945, in versione noir (Il romanzo di Mildred), il Mildred Pierce di Haynes torna più fedele al libro, e dà modo al regista di concentrarsi sulla finezza della messa in scena, sulle prove attoriali, sulle impeccabili ricostruzioni. Il risultato è una serie dal linguaggio visivo talmente ricco da meritarsi la presentazione sul grande schermo alla 68° Mostra del Cinema di Venezia. C’è chi grida alla crisi della nuova serialità, nonostante il miglior cinema spesso passi ancora per la tv. Nell’arco di quasi un decennio, quello degli anni Trenta della Depressione, si dipana la storia di Mildred, da moglie tradita con due figlie da mantenere, a inventrice di una nuova formula nella ristorazione (una specie di fast food ante litteram, in nome della riduzione degli orpelli e degli sprechi). Questo la rende imprenditrice di successo, riuscendo economicamente ma cadendo e ricadendo negli stessi errori (l’amante-trofeo Monty Beragon) e nei ricatti morali della figlia Veda (Evan Rachel Wood). Mildred incarna una commistione di determinazione e volubilità irrimediabilmente media, descritta senza alcuna indulgenza. I personaggi secondari perfettamente tratteggiati, soprattutto quelli femminili, i luoghi e le situazioni di contorno compongono un quadro d’insieme che trasuda decadenza, a cui la fotografia desaturata dà ulteriore risalto.
Mildred Pierce [id., USA 2011] REGISTA Todd Haynes.
CAST Kate Winslet, Evan Rachel Wood, Guy Pearce, Melissa Leo.
SCENEGGIATURA Todd Haynes, John Raymond. FOTOGRAFIA Edward Lachman. MUSICHE Carter Burwell.
Drammatico, durata 66 minuti (episodio), mini-serie 5 puntate.