Home is where I want to be
Riuscita trasferta americana per Paolo Sorrentino, che realizza con This Must Be the Place – dall’omonima canzone dei Talking Heads, eseguita da David Byrne in persona nel film – uno stralunato e sospeso on the road esistenziale, in equilibrio tra dramma e commedia.
Sorrentino si serve del trasformismo attoriale di Sean Penn per ritrarre, con la solita, ammirevole e strabordante potenza visiva, una rockstar di mezz’età, Cheyenne, che fa di cognome Smith come il Robert dei Cure, da cui mutua il datato look dark. Il peregrinare di Cheyenne sulle tracce del vecchio nazista con cui il padre ebreo, appena defunto e quasi sconosciuto, aveva un conto in sospeso, attraverso New York, Bad Axe (Michigan), Alamogordo (New Mexico) e Huntsville (Utah), è un vero viaggio di formazione. Il film diventa, ben presto, una sorta di singolare bildungsroman, non privo di ironia e dialoghi filosofeggianti, che non guastano affatto. Cheyenne, infatti, come il Titta de Le conseguenze dell’amore, spesso è scostante e irresistibilmente sarcastico con gli interlocutori, soprattutto quando ne avverte il conformismo e la superficialità. Come lo sboccato Ozzy Osbourne casalingo della serie vista su MTV, parla lentamente e lentamente si muove, appesantito nei gesti, fiacco. Lenti e avvolgenti sono anche i movimenti di macchina che esplorano gli spazi quasi vuoti, desolati, del film, sia gli interni che gli esterni, splendidamente fotografati da Luca Bigazzi in inquadrature di un certo gusto pittorico. I contrasti di luce, l’uso del ralenti, il soffermarsi sui dettagli del viso, degli oggetti allontanano il film da uno stile naturalistico e lo assimilano, piuttosto, in alcune sequenze, a un iperrealismo che ha qualcosa di scorsesiano. Ciò fa risaltare la sorprendente americanità del film, che è non solo musicale e iconografica – il paesaggio spoglio da western, i volti degli attori – ma anche tematica: la vendetta, la riscoperta delle radici, i problemi familiari e il rapporto con il padre che già fu ossessione spielberghiana, infine la lunga strada da percorrere, fisicamente, per ritrovare se stessi.
This Must Be the Place [id., Italia/Francia/Irlanda 2011] REGIA Paolo Sorrentino.
CAST Sean Penn, Frances McDormand, Judd Hirsch, Simon Delaney, Eve Hewson, Shea Whigham.
SCENEGGIATURA Paolo Sorrentino, Umberto Contarello. FOTOGRAFIA Luca Bigazzi. MUSICHE David Byrne, Will Oldham.
Drammatico, durata 118 minuti.