MultiRefn
Multiforme è il protagonista di Drive, ultimo lavoro di Nicolas Winding Refn (già autore di Bronson e Valhalla Rising, oltre che della trilogia Pusher), premiato a Cannes con la Palma per la Miglior Regia. Multiformi sono lo stile, i generi, il tono del film.
Innominato come un cowboy di Sergio Leone, il “guidatore” interpretato da Ryan Gosling conduce una tripla vita: di giorno fa lo stuntman e il meccanico, di notte l’autista per gang di criminali e rapinatori. Allo stesso modo, la sua personalità risplende di colori differenti, a seconda del taglio di luce che la attraversa: al volante è una lama di ghiaccio, tesa e calcolatrice al millimetro; con la dolce vicina di casa di cui si innamora è tenero, timido, protettivo; con i nemici che cercano di farlo fuori, esplode in violenza e rabbia e sangue. La trama di Drive non è delle più originali, un po’ perché ispirata apertamente a Driver l’imprendibile (film di Walter Hill del 1978, con Ryan O’Neill nei panni dell’”autista”), un po’ perché le storie di colpi andati male si assomigliano tutte, un po’ perché il sottobosco criminale di una Los Angeles irrimediabilmente anni ’80 ci è familiare fin da Tarantino. Non a caso Winding Refn viene acclamato da più parti come il Tarantino di Danimarca e, proprio come Quentin, ha nella regia il proprio punto di forza. Drive si apre con una sequenza fulminante, che gronda tensione e scaglia lo spettatore sul sedile del passeggero, pronto a una cavalcata sulle highway californiane. Poi sterza e, inaspettatamente, cambia ritmo. Parcheggia, come in un drive in, dentro l’inizio dolceamaro di una storia d’amore senza futuro. Poi, di nuovo, accelera sulle battute di un western urbano, sotto il sole accecante di una rapina in pieno giorno. Così via, tra scoppi di ultraviolenza, picchi splatter, romanticismo melò. E un’ottima direzione d’attori, dalla stella in ascesa Carey Mulligan, fascino dolente e sommesso, ai comprimari “televisivi”, primo fra tutti l’incredibile Bryan Cranston di Breaking Bad. E, naturalmente, Ryan Gosling, protagonista versatile, capace di svelare una tempesta di stati d’animo sotto la maschera della monoespressività. Il “Tarantino di Danimarca””scivola fluido tra auto in corsa, sentimenti accartocciati, tragedie ineluttabili, sangue a fiotti. Nelle atmosfere notturne si rifà a Micheal Mann, ma la destrezza con la macchina da presa non ha nulla da invidiare ai maestri del cinema d’azione: la Palma alla regia è più che meritata. Chissà, con sceneggiature meno prevedibili, quali grandi cose ci aspettano.
Drive [Id., USA 2011] REGIA Nicolas Winding Refn.
CAST Ryan Gosling, Carey Mulligan, Bryan Cranston, Christina Hendricks, Oscar Isaac.
SCENEGGIATURA Hossein Amini (tratta dal romanzo di James Sallis). FOTOGRAFIA Newton Thomas Sigel. MUSICHE Cliff Martinez.
Thriller/Drammatico/Noir, durata 100 minuti.
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