Cineteca di Bologna, 17-30 settembre 2011
ANTEPRIMA, USA 2011
Neil Young Life
Alternando alle immagini del ritorno di Neil Young nei luoghi dov’è cresciuto le riprese del suo splendido concerto alla Massey Hall di Toronto, il 10 maggio 2011, Jonathan Demme dimostra lo stretto legame tra le origini, il vissuto del cantautore canadese e le sue inimitabili canzoni.
Nel 2010 Young ha dovuto affrontare il lutto per la morte di due tra i suoi più cari amici, il cineasta Larry “L.A.” Johnson e il musicista Ben Keith. Commuove davvero, quindi, vedere Neil che suona You never call, dedicata proprio a Johnson. In una delle dichiarazioni spontanee fatte a Demme in questo film, con tutta probabilità è a Keith e Johnson che Young si riferisce, affermando “non bisogna preoccuparsi quando si perdono degli amici, perché restano nella tua testa, nel cuore”. Proprio come restano i ricordi d’infanzia, a cui Young si abbandona davanti all’obiettivo di Demme, con un pizzico di nostalgia, guidato dal fratello per le strade di Omemee, in Ontario. Vediamo, dunque, prima il posto dove andava a pescare, poi la scuola, la casa del reverendo, l’auditorium dove si era esibito suo padre e, a Pickering, il terreno dove sorgeva la casa di famiglia e dove il giovane Neil era felice di dormire in tenda, vicino alle galline.
Ma le sequenze più significative di Neil Young Life, o Neil Young Journeys, come il film è stato reintitolato, per volere del cantautore, sono senza dubbio quelle della sua performance musicale. Rimane nella mente l’esibizione del vecchio Neil, con la barba incolta e il cappello rotto, il volto che comunica emozione, dolore, sentimento. Sembra quasi di essere sul palco con lui.
Demme sceglie di filmare il concerto con stile essenziale, ma non banale, muovendo al minimo la macchina da presa (tranne quando usa la camera a mano). Si pone al servizio del musicista, inquadrando spesso Young in primo piano e la sua chitarra in dettaglio, concedendosi uno split screen e soprendendo per l’efficacia della soggettiva del microfono.
Quando Young suona Ohio, Demme utilizza un filmato degli scontri alla Kent State University nel 1970, costati la vita a quattro studenti, di cui ci vengono mostrate le foto. È un momento di rara intensità. E dopo aver addentato dei limoni e sorseggiato della birra, dietro le quinte, Young torna dal suo pubblico, per il bis. Dà le spalle agli spettatori e solo allora le voci che lo acclamavano acquistano un volto, nel controcampo.