Il coraggio di essere se stessi
A doppiaggi scadenti e adattamenti approssimativi siamo purtroppo abituati da anni ma il trattamento riservato a Becoming Chaz, bel documentario di Fenton Bailey e Randy Barbato, già autori di Inside-Gola Profonda e Party Monster, sulla transizione sessuale da donna a uomo della figlia di Sonny e Cher, Chastity Bono, è scandaloso.
Già la scelta del canale televisivo su cui è andato in onda lascia a desiderare: Real Time, emittente “mai più senza”, che attraverso programmi trash ha la pretesa di insegnare ai telespettatori come vestirsi, cucinare, ricevere gli ospiti, creare orridi paralumi con oggetti di scarto, vendere e comprare case, ecc… Il titolo è stato cambiato prima in Chiamatemi Chaz (rimasto solo nei cartelli tra gli stacchi pubblicitari) e infine nel demenziale e sensazionalistico Cher: mia figlia cambia sesso. Un doppiaggio monocorde e privo di pathos è stato sovrapposto alla traccia audio originale e, colpo finale, la versione trasmessa è pesantemente tagliata, edulcorata e semplificata rispetto a quella vista al Sundance Film Festival e al Torino GLBT Film Festival. Per fortuna nemmeno questo scempio è riuscito a cancellare del tutto l’emozione che si prova assistendo a questo viaggio intimo e profondo, vera propria metamorfosi e «seconda pubertà», come viene spesso definita, grazie alla quale il corpo di Chaz corrisponde finalmente alla sua anima, cancellando quel disagio psicofisico che provava dall’adolescenza. Il documentario testimonia anche l’amore profondo che lega Chaz alla compagna Jennifer, da sempre al suo fianco. E poi sullo sfondo c’è lei, Cher, il convitato di pietra, la madre celebre e ingombrante. Si rimane stupiti ed esterrefatti nel constatare che una celebrità di fama mondiale, negli anni intervenuta pesantemente sul proprio corpo tramite la chirurgia estetica, nonché icona gay, abbia vissuto con così tanta fatica e rifiuto il delicato percorso della figlia, al punto da non volerla vedere per mesi dopo l’intervento di rimozione del seno. Ma d’altra parte, come ricorda lo stesso Chaz, sua madre è pur sempre una donna nata nel 1946 (frecciatina scomparsa nella versione italiana) e forse è proprio vero che anche i ricchi piangono, reagendo di fronte a questo argomento esattamente come fanno altri genitori “comuni”. Anche per questo motivo Chaz aiuta i membri della Transforming Family, gruppo di sostegno per i genitori di bambini transgender, intenzionati a sostenere i propri figli nella transizione verso il genere a cui sentono di appartenere, affinché non debbano trascorrere mezza vita per sentirsi ed essere come avrebbero sempre voluto. Perché in fondo il vero senso della vita è proprio questo, «trovare il coraggio di essere noi stessi, scoprire il nostro vero io e lasciarlo crescere».