Pezzi di ricambio
Opera documentaria che esplora la periferia newyorchese di Willets Point, attraverso un discreto dialogo al limite dell’intimità con alcuni dei suoi abitanti, nella cornice stravagante di un ammasso di ferraglia dimenticata.
Foreign Parts, girato nel Queens a partire dal 2008, dopo che la giunta di Bloomberg (sindaco di New York) aveva deciso per la futura riqualificazione della zona, è nato da un’idea di Verena Paravel, antropologa e borsista del Film Study Center di Harvard. Insieme al regista J.P. Sniadecki hanno iniziato le riprese di un luogo dimenticato apparentemente dalla società, un deposito di ricambi per auto fatto di baracche, privo di fognature e popolato da una massiccia presenza di immigrati di origine latino-americana, ma non solo. I registi (anche montatori e produttori del film) non si limitano a descrivere il luogo superficialmente con intenzioni sociologiche, ma scavano a fondo sulle storie di alcuni dei suoi personaggi. A partire dalla vagabonda Julia; dalla coppia meticcia di Sara e Luis, anch’essi senza una vera dimora e costretti a dormire in un furgone; e infine Joe, arrabbiato ultimo vero abitante di Willets Point, che lotta contro la “riqualificazione” che raderà al suolo la sua storia e cacciando chi lavora qui da tempo indefinito. Alcuni degli abitanti vogliono raggiungere il proprio sogno americano: smettere di sporcarsi le scarpe nel fango perenne, evitare di sopravvivere al di fuori della legge. C’è chi ancora desidera di avere un giorno una famiglia, dei figli e tutto il resto. La figura di spicco, la vera anima di Willets Point è Julia, che vediamo commuoversi, danzare insieme alla stessa macchina da presa, chiedere soldi agli “amici”. La musica meso- e sudamericana si mescola alle atmosfere, le immagini seguono, ascoltano, in un movimento continuo, non solo le persone, ma anche il dialogo della ferraglia che li circonda. Senza essere troppo critico, evitando di enfatizzare i momenti, il racconto diventa una poetica e suggestiva narrazione di una realtà quasi iperrealista, dove queste dimenticate “foreign parts” rivelano la loro umanità. Il documentario, recentemente presentato al Melbourne Film Festival, ma già vincitore al Festival di Locarno del premio come Migliore Opera Prima, è disponibile in streaming gratuito sul sito Mubi.com.