La stella polare non brilla più
Chi era giovanotto nei primi anni ’90 conosce (quasi) certamente Kenshiro, eroe di due serie animate giapponesi trasmesse in Italia da alcune emittenti locali proprio in quegli anni, nonché l’arte assassina dell’Hokuto Shinghen, tecnica marziale che permette di far esplodere dall’interno la gente con il solo tocco di certi punti del corpo, di cui Ken è maestro.
Tratto dal manga di Buronson (testi) e Tetsuo Hara (disegni), Ken il guerriero è diventato subito cult grazie all’originale (e tuttora insuperata) commistione dei concetti basilari del Bushido (l’onore, il dolore, il senso del sacrificio, le arti marziali) con un’ambientazione post apocalittica alla Mad Max e una rappresentazione estremamente esasperata della violenza, spesso ben oltre i limiti dello splatter, in una storia dal sapore fortemente shakespeariano.
Per celebrare il 25° anniversario della pubblicazione del primo manga (1983), la giapponese North Star Pictures (nel 2004) ha commissionato cinque film (tre per le sale e due per il mercato home video) che rileggessero, dal punto di vista di cinque personaggi principali e con lo scopo di far conoscere Ken alle nuove generazioni, la saga dell’ultimo discendente di Hokuto. Unificati dal titolo La leggenda dei veri salvatori, i cinque film sono usciti in Giappone tra il 2006 e il 2007, e in Italia a partire dal 2008. A caratterizzare questa sorta di reboot della saga sono principalmente le qualità negative: una fastidiosa animazione statica che fa rimpiangere quella di ormai trent’anni fa, un’eccessiva compressione delle vicende che rende caotica la trama ai neofiti, una riproposizione per nulla spettacolare (e quasi esangue) dei più bei combattimenti di Ken e l’introduzione di comprimari del tutto superflui se non deleteri per quanto stereotipati.
Il film ora nelle sale italiane, Ken il guerriero – La leggenda del vero salvatore, è l’ultimo capitolo della pentalogia, e non delude le aspettative: tutti gli elementi negativi dei precedenti episodi sono stati fedelmente riproposti, se non accentuati, a partire da una trama che presuppone, con arroganza, la conoscenza approfondita della saga, lasciando i neofiti, ancora una volta, del tutto disorientati. D’altro canto, per gli aficionados un minimo di interesse c’è, dato che le vicende sono del tutto inedite, e narrano della presa di coscienza che porterà Ken a diventare il salvatore del mondo, dopo essere stato ferito da Shin e prima di mettersi in viaggio alla ricerca di Julia. La cosa, comunque, è rivolta unicamente ai fanatici, e il fatto che film come questo vengano distribuiti in sala desta stupore. Neanche troppo, in realtà: ricordiamoci del recente Garfield, ad esempio…