De Amicitia
Tim è un assicuratore modello: una persona di cui fidarsi, forse anche per la sua estrema ingenuità da provincialotto di una piccola cittadina, impiegato stimatissimo dell’agenzia di assicurazioni Brown Star.
La morte accidentale e improvvisa dell’altro impiegato, pupillo del capo di Tim, rischia di compromettere la vincita del prestigioso premio che un’associazione di assicuratori conferisce ogni anno. Tim è spedito nel mondo reale, a Cedar Rapids, città dell’Iowa.
La commedia diretta da Miguel Arteta, regista noto soprattutto in ambiente produttivo indipendente, è un piacevole teatrino di risveglio adolescenziale di un ormai trentaquattrenne, rimasto però in tutto e per tutto un bambino, tanto che la sua unica fidanzata è una sua ex insegnante (interpretata da Sigourney Weaver). Approdato con tutte le sue rigide convenzioni a Cedar Rapids trova però la sua personale assicurazione di vita in un gruppo un po’ strampalato di agenti, che non nascondono la loro stramberia: un afroamericano innamorato della serie The Wire, un frescone dalla battuta volgare ( John C. Reilly) e una donna dalle maniere mascoline da giocatore di football (Anne Heche). Sebbene Tim, interpretato impeccabilmente da Ed Helms, sia inizialmente distaccato e freddo, si lascia pian piano trasportare dallo spirito di gruppo dei suoi nuovi amici, dimostrando un’ingenuità da più puro dei fanciulli. E come uno studente nerd al primo anno di college andrà oltre a tutti i suoi limiti per riuscire finalmente a scoprire la realtà delle cose. Per salvare la sua reputazione, dopo aver oltrepassato i suoi principi, Tim si troverà costretto a “vendere la sua anima”. Al diavolo? No, ma all’assicuratore senza scrupoli. La sincerità come nei migliori lieto fine però trionferà su tutto.
Nonostante Cedar Rapids si attenga ad una sceneggiatura di base piuttosto canonica, dimostra di nutrire di un nuovo spirito indipendente e scanzonato anche una banale commedia. E ricorda, nonostante l’età di riferimento sia cambiata, il precedente film di Arteta: Youth in Revolt. Un regista che riafferma il suo stile e una sua poetica leggera e allo stesso tempo creativa e divertente.