Happy days
La storia vera di Penny Chenery e parallelamente i grandi successi del purosangue inglese Secretariat, annoverato tra i migliori cavalli da corsa statunitensi del XX secolo.
Il 1973 è “un anno da ricordare” per The Big Red, così soprannominato dal suo stalliere, ma ancor di più per la proprietaria Penny (Diane Lane). È lei la protagonista del film. Dietro le memorabili imprese sportive del suo cavallo c’è la determinazione di una donna che, dopo la morte della madre e la malattia del padre, abbandona il ruolo di casalinga e decide di dedicarsi con passione alla scuderia di famiglia, vincendo le titubanze del marito e i pregiudizi di un ambiente ippico maschilista ed elitario.
Randall Wallace, per la terza volta dietro la macchina da presa dopo La maschera di ferro e We Were Soldiers (sua anche la sceneggiatura di Braveheart) dirige senza infamia né lode un film fedele ai canoni del cinema per famiglie targato Disney in cui prevalgono forza di volontà, buoni sentimenti, valori progressisti, ottimismo e fede.
Il racconto segue gli eventi che si susseguono dalla nascita di Secretariat al suo terzo anno di età, quando, venticinque anni dopo il suo predecessore, trionfa nelle tre gare della prestigiosa Triple Crown of Thoroughbred Racing, entrando nella storia dell’ippica americana. Le corse dei cavalli sono girate con buon ritmo, la fotografia ricercata dà colore alla Virginia degli anni ’70, ma sono due ore poco emozionanti in cui sotto una smielata colonna sonora tutto fila liscio senza particolari momenti di suspense, comicità o drammatizzazione. La grande casa di produzione garantisce un solido cast con Diane Lane e John Malkovich affiancati da seconde linee importanti come James Cromwell, Scott Glenn, Nelsan Ellis, Kevin Connolly, Dylan Walsh, Margo Martindale e la cantante AJ Michalka autrice della canzone che accompagna i titoli di coda. Nonostante ciò, gli attori danno poco al film. Non basta, ad esempio, qualche cappello colorato a rendere sui generis e divertente il personaggio di Malkovich.
L’ippica è una garanzia sul grande schermo (L’uomo che sussurrava ai cavalli, Seabiscuit) e proprio la Disney vanta un buon numero di produzioni a tema che forse non sono mai entrate nella storia del cinema e nel cuore degli ippofili ma non hanno mai deluso i bambini. Loro vanno a dormire tranquilli sulle note di Oh Happy day, noi vorremmo convincerci di aver visto qualcosa tutto sommato piacevole ma l’unica certezza è che domani, al risveglio, non ne avremo alcun ricordo.