DVD – GIAPPONE 2010
Il demenziale non abita qui
Si sbadiglia alla grande durante la visione di Ninja contro alieni, trash nipponico diretto da Seiji Chiba, reperibile in dvd da qualche settimana.
Non fosse per un paio di teste spappolate e qualche corpo smembrato in diretta, sembrerebbe di trovarsi di fronte a una puntata allungata dei Power Rangers, sensazione provocata soprattutto dalla presenza di un alieno cattivo dal make-up deliziosamente cheap, in puro stile B-movie anni ’50: praticamente un tizio con indosso una tuta aderente in cuoio e una fittizia testa gigante che pare l’incrocio fra Alien e un delfino spastico. E questo è il meglio che Ninja contro alieni propone. Tutto il resto latita: regia piatta, protagonisti caratterizzati ai minimi livelli, trama riassunta dallo stesso titolo del film, scene d’azione viste mille volte, dialoghi da celebrolesi, musiche pessime. Non che a questo tipo di film si richiedano grandi storie e personaggi credibili – anzi, spesso sono controproducenti – ma in Ninja contro alieni si è ben oltre il livello di guardia, e il demenziale sprofonda nell’infantile: lo si vede, tra l’altro, nei ridicoli e del tutto gratuiti accenni sessuali, ridotti a qualche tentativo di palpata delle chiappe marmoree della protagonista, nella discretamente offensiva figura di un altezzoso comprimario gay ciccione e in certi combattimenti risolti a calci nelle palle (aliene). Insomma, pruriginoso umorismo da Bagaglino.
Rimane, fortunatamente, lo splatter pesante, tecnicamente ottimo nell’uso di effetti non solo digitali, ma senza quei guizzi fantasiosi e grotteschi che ci si aspetterebbe in film che fanno dell’eccesso demenziale il loro punto forte, e che danno un senso alla loro visione.
Ninja contro alieni pare una fotocopia dagli occhi a mandorla di una delle peggiori produzioni della Troma, senza un minimo di sperimentazione registica e dall’umorismo di grana molto grossa, che non solleva il film dal mare magnum dei low budged “guarda e getta”, utile per una serata di spensieratezza alcolica tra amici, ma nulla più. E anche in questo caso, è meglio rispolverare perle sempreverdi come Bad Taste di Peter Jackson o The Toxic Avenger IV di Lloyd Kaufman…