INEDITO – USA 2010
Stelle cadenti
Tre cantanti country in tour insieme. Beau, il più equilibrato, non disdegna di esibirsi anche in locali da quattro soldi: suona per il gusto di suonare. Chiles, un’ex reginetta di bellezza, stupida e ignorante come da stereotipo, ha il panico non appena sale sul palco e ha in repertorio solo banali canzoncine country pop.
Kelly, infine, interpretata da Gwyneth Paltrow, è un’insicura star in crisi, in cerca di rilancio, dopo un arresto e un aborto, provocati dalla dipendenza dall’alcool.
Li accompagna James, il manager, marito di Kelly, non più innamorato di lei e inizialmente all’oscuro della relazione tra la donna e Beau.
I contrasti e gli avvicinamenti tra i quattro sono soltanto il pretesto narrativo per mostrare lunghe e noiose esibizioni musicali, come in un ibrido tra un musicarello e un talent show. Il film è buonista e zuccheroso: non può mancare, ovviamente, un’interminabile sequenza in cui Kelly è in visita a un ragazzino leucemico, suo fan. Né viene risparmiato allo spettatore il patetico passaggio di consegne tra Kelly e la più giovane e ingenua Chiles, con tanto di consigli fondamentali, come “porta sempre i tacchi alti”.
Kelly è un personaggio autodistruttivo, che si accorge troppo tardi di aver sacrificato l’amore per la carriera. Sei Grammy e sette dischi di platino non valgono il naufragio del suo matrimonio. La sua presa di coscienza, però, è poco credibile, avrebbe meritato un maggior approfondimento, ma la sceneggiatura preferisce dilungarsi sulla melensa storia d’amore tra Beau e Chiles. Così, non si può provare simpatia per nessuno dei protagonisti e si è costretti a rimpiangere non solo la maestria di Altman nel fare del country una metafora della società americana, in Nashville e Radio America, ma persino il più modesto e recente Crazy Heart, che si avvaleva almeno del sempre eccellente Jeff Bridges. Qui invece gli attori fanno il loro dovere, ma non basta, perché la regia di Shana Feste è priva di idee e decisamente piatta.