Esperimenti al vaglio del pubblico
Si sa che il successo di una serie tv è quasi sempre legato all’audience che essa ottiene. Nel caso di Pioneer One lo si può affermare con assoluta certezza. L’idea dei creatori Josh Bernhard e Bracey Smith è infatti una webserie che va avanti esclusivamente grazie alle donazioni degli utenti.
La generosità dell’offerta determina, tra l’altro, il grado di coinvolgimento nel progetto: da un minimo di $5 per supportare la causa, ad un massimo di $2000 per essere addirittura accreditati come produttori associati della serie. Il pilot di 35 minuti, creato con un budget iniziale di $6000 e distribuito da VODO.net sotto Creative Commons Public Licenses, ovvero gratuitamente, è ben realizzato… tenendo conto dei pochi mezzi a disposizione. Racconta la storia di un vecchio satellite di origine sovietica, rientrato sulla Terra, in cui viene sorprendentemente ritrovato un uomo concepito e cresciuto su Marte. Purtroppo, dopo mesi di attesa, gli episodi successivi non sembrano all’altezza delle aspettative, non solo a causa delle difficoltà economiche. Un prodotto di maggiore qualità sarebbe stato un tester più stuzzicante per capire bene quanto un’operazione di questo tipo possa realmente funzionare. Ad ogni modo, Pioneer One, aveva ottenuto un buona accoglienza sui canali BitTorrent, con più di un milione di downloads nelle prime due settimane dal lancio (grazie anche alla pubblicità sul noto sito Thepiratebay.org). Ad oggi, dopo aver incassato intorno ai $28.000, sono stati realizzati quattro dei sei episodi programmati per la prima stagione, di cui vedremo le due puntate finali solo se i produttori raggiungeranno la quota necessaria, stimata in $60.000. Si tratta di cifre irrisorie per interessare (o preoccupare) la grande industria cinematografica statunitense, che, per rendere l’idea, solo per il pilot di Lost spese più di 10 milioni di dollari. Tuttavia l’esperimento è interessante. Lo sciopero degli sceneggiatori di Hollywood del 2007 e la cancellazione di serie di grande successo a causa di un significativo calo di audience durante il 2010, hanno messo in crisi produttori e pubblico costringendo il settore a riflettere su quali strade percorrere in futuro. Saranno gli ideatori di questa piccola serie i “pionieri” di una nuova Era? Considerando la progressiva convergenza di fattori come la rapida evoluzione del Web, la migrazione su di esso dei media tradizionali e la percentuale crescente di chi usufruisce del cinema a casa (si pensi, solo in Italia, al moltiplicarsi sul mercato dei televisori/proiettori Full HD/3D e parallelamente all’aumento degli abbonamenti a Sky/Mediaset, alla nuova concezione dei servizi interattivi/canali tematici offerti, etc.), non è escluso che nei prossimi anni una forma alternativa di “cinema on demand” possa attrarre nuovi spettatori. Oltretutto, uno studio sociologico sui fans “seriali” più accaniti, parla di “sindrome dell’ultima puntata” per descrivere i sintomi di stress emotivo che accompagnano la perdita di un programma particolarmente amato. Se Pioneer One diventasse un modello di successo ci sarebbe il rischio di vedere serie televisive che non finiscono più.
Pioneer One [id., USA 2010] IDEATORI Josh Bernhard e Bracey Smith.
CAST James Rich, Alexandra Blatt, Jack Haley.
Sci-Fi Drama, durata 30 minuti (episodio) , web serie, stagioni 1.