Un castoro scomodo
Raccontare la depressione di un uomo adulto non è facile. Descrivere i rapporti che questo può instaurare con i suoi figli è anche più difficile. La malattia mentale è un argomento scottante e delicato.
Jodie Foster, affermata attrice e giovane regista, sceglie di rappresentare con Mr. Beaver qualcosa di scomodo e complesso. Una malattia forse ereditaria: il padre del protagonista Walter (interpretato da Mel Gibson) muore in un “incidente” e suo figlio elenca le 48 cose che lo accomunano a lui. Sicuramente la depressione è un problema dilaniante non solo per chi ne soffre, ma anche per chi “satellita” attorno ad essa. Come la moglie (sempre la Foster), inerte di fronte alla malattia, incapace di accettare la nuova vita a tre: lei, lui e il castoro Beaver. La pellicola inizialmente è accompagnata da una sottile linea ironica che porta lo spettatore a credere di trovarsi di fronte al solito blockbuster americano, eppure, poi, arriva un momento ben definito e poco scontato, che inevitabilmente porta la platea a scindersi: chi continua a leggere una trama leggera e scontata e chi decide di vederci un sottotesto inquietante. La linea di demarcazione appare chiara, si arriva a un punto in cui l’adulto Walter, allontanato dal baratro dal pupazzo Beaver, trasforma la propria salvezza in una ossessione devastante che si aggiunge alla sua pregressa incapacità di vivere. Il castoro irriverente è mosso dallo stesso Gibson, è il suo alter ego forte e capace di vivere, di risollevarsi – anche letteralmente dopo il tentato suicidio – ed è soprattutto capace di dire ad alta voce cosa non va, anche a costo di rompere qualche schema comune. Eppure, allo stesso tempo, vuole apparire agli altri come un elemento esterno, lontano dal vecchio Walt, si estranea così tanto dal suo burattinaio da arrivare a diventare quasi vero e vivo. Almeno per la mente sofferente di Walter Black. C’è molta delicatezza nel racconto della Foster e nella sceneggiatura di Kyle Killen, qualcosa che forse il grande pubblico non riesce a elaborare e che quindi non porta a successo e fama. In un ospedale psichiatrico in mezzo a riabilitazioni dolorose può arrivare un lieto fine? L’idea di famiglia unita, in perfetto stile americano, può ricomparire inaspettatamente? Anche in questo caso Mr. Beaver chiede allo spettatore da che parte stare, seguendo un immaginario anomalo pur sempre all’interno delle logiche hollywoodiane.
Mr. Beaver [The Beaver, USA 2011] REGIA Jodie Foster.
CAST Mel Gibson, Jodie Foster, Anton Yelchin, Jennifer Lawrence.
SCENEGGIATURA Kyle Killen. FOTOGRAFIA Hagen Bogdanski. MUSICHE Marcelo Zarvos.
Drammatico, durata 91 minuti.