Tributo a Carlos Paredes
Movimentos Perpétuos
Siete mai stati in Portogallo? Avete mai passeggiato in mezzo alla gente tra i viali di Lisbona? Coimbra? Oporto? La musica di Carlos Paredes, uno dei maggiori chitarristi portoghesi, artista virtuoso e geniale, ci permette di viaggiare.
È grazie alla sua musica, al “fado”, un genere esclusivamente portoghese, nostalgico, ricco di “saudade”, che Paredes per tutta la sua vita ha continuato a raccontare le sue città, Lisbona in particolare, il mare, le atmosfere, i sentimenti.
A Trieste, nella cornice del Nododoc, Festival internazionale del documentario, ormai alla sua quinta edizione, è stata inaugurata la nuova sezione Panorama che si dedica a raccontare la cinematografia emergente di un paese europeo.
Il Portogallo quest’anno parla di sé, e lo fa iniziando con un opera del regista Edgar Pera. Un documentario innegabilmente sperimentale, girato in super 8, con immagini antiche e moderne, che ritraggono i volti, i luoghi della musica di Carlos Paredes. Mentre le sue dita toccano la chitarra le immagini scorrono avanti e indietro al suo ritmo, si fermano, vorticano in danze folkloristiche. Rimane sempre però un misto di nostalgia e tristezza, un forte sentimento verso il passato, verso il ricordo. Diviso in 17 movimenti, il documentario intitolato Movimentos Perpetuos, è corredato da interviste a personaggi della scena portoghese, collaboratori ed amici di Paredes, e dalle parole di egli stesso. Partendo dalle riprese di un suo concerto veniamo trasportati dall’andamento sinuoso della sua musica e dalle immagini, che a volte si fanno pure sperimentazioni coloristiche su pellicola. Paredes diceva che nessuno puo’ essere così originale da riuscire a suonare dimenticando il suo patrimonio culturale, o la sua origine aggiungo anch’io. E di certo né lui, né il regista Pera lo fanno. Ed è questa la potenza dell’opera, semplice ma allo stesso tempo profonda e toccante. Grazie sicuramente ad una musica indimenticabile, e che trascende le atmosfere del Portogallo per giungere alle corde della nostra anima.