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Born This Way

martedì 26 Aprile, 2011 | di Matteo Nicola Bottino
Born This Way
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Il Manifesto di Lady Gaga
Per i suoi numerosi fan Lady Gaga è una vera artista, oltre che l’unica degna erede di Madonna. Per i suoi altrettanto numerosi detrattori, solo una copia scadente dell’inarrivabile Miss Ciccone. A riaccendere lo scontro tra le due “tifoserie” è stato il singolo di Lady Gaga Born This Way.

Nel videoclip della canzone sono presenti numerose suggestioni e richiami sia visivi che sonori alla musica pop anni ’80 e a un preciso universo artistico. Citazionismo postmoderno, tributo/omaggio dichiarato o semplice e bieco plagio?
Il videoclip di Born This Way, diretto da Nick Night, fotografo celebre e affermato nel mondo della moda, si apre sulle note della colonna sonora che Bernard Herrmann compose per Vertigo. La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock. Lady Gaga appare vestita da regina, the Mother Monster (i suoi fan si chiamano Little Monsters), seduta su un trono di vetro e cristalli sospeso nello spazio mentre partorisce una nuova razza. La sua voce racconta infatti che “Questo è il Manifesto di Mother Monster. Su G.O.A.T., un Governo di Proprietà del Territorio Alieno nello spazio, ebbe luogo una nascita di magnifiche e magiche proporzioni. Ma la nascita non era finita, era infinita. Mentre Lei dava alla luce i suoi figli e la mitosi del futuro aveva inizio, si comprese che questo momento intimo della vita non è temporaneo, ma eterno. E così ebbe inizio una nuova razza, una razza dentro la razza umana, una razza che non genera nessun pregiudizio, nessun giudizio, ma libertà senza limiti. Ma in quello stesso giorno, mentre la Madre Eterna fluttuava sospesa, un’altra nascita più terrificante si stava verificando: la Nascita del Male. E così Lei stessa si divise in due, roteando in agonia fra due forze grandiose: il pendolo della scelta cominciò la sua danza. Sembra facile immaginare di gravitare immediatamente e con risolutezza verso il Bene. Ma Lei si chiese: come posso proteggere qualcosa di così perfetto senza il Male?”. L’immaginario visivo fantascientifico proposto in questo lungo e affascinante prologo è strettamente collegato all’arte biomeccanica di H.R. Giger, l’artista svizzero che nel 1979 ideò le creature di Alien.
Successivamente, sulle note di Born This Way, inizia una coreografia a cui si alterneranno per tutta la durata della canzone tre diverse sequenze/situazioni: vediamo Gaga, nuovamente in versione Mother Monster, partorire sul suo trono altre creature, poi mentre si trova in una stanza ricoperta di specchi con la testa bloccata in una superficie di vetro in mezzo alle “uova” che lei stessa ha generato, dall’aspetto simile a teste deformi (un esplicito riferimento alle opere dell’artista francese ORLAN, in particolare alla serie chiamata Self-Hybridizations Pre-Columbian 1998) e, infine, mentre balla insieme al modello canadese Rick Genest, noto nel mondo della moda, oltre che della body modification e della body art in genere, come Zombie Boy per l’enorme tatuaggio a forma di scheletro umano che ricopre quasi interamente il suo corpo. Il trucco sul volto di Lady Gaga riproduce il tatuaggio di Genest e insieme i due formano una coppia di zombie in smoking che ricorda gli alieni di Essi vivono di John Carpenter.
Il tema della body modification pervade tutto il videoclip ed era già presente anche nel video di Pagan Poetry che Knight diresse nel 2001 per Björk, un piccolo gioiello visivo in cui momenti di puro astrattismo si alternano al crudo realismo del body piercing. Le sporgenze ossee che si vedono sul volto e sulle spalle di Lady Gaga in realtà sono il frutto di un trucco provvisorio, non di un vero e proprio intervento di body modification ma l’immagine del suo aspetto “deformato” ha attirato l’attenzione dei media e del pubblico statunitense. Giornali, tv e siti web americani si sono affrettati a parlarne, arrivando a scomodare esperti, medici e dermatologi per dimostrare scientificamente che questo tipo di body art può essere molto pericolosa per la salute. Il personale medico intervistato, improvvisandosi anche esperto di musica e arte, ha sottolineato polemicamente come il testo della canzone (un inno all’amore per sé stessi, così come si è nati, e verso tutte le forme di diversità) sia in aperta contraddizione con le ragioni che possono spingere a sottoporsi a interventi di body modification. Forse la risposta migliore a simili obiezioni che scioccamente confondono un possibile disagio psicologico con la costante ricerca di sé attraverso il cambiamento, anche radicale e permanente, del proprio corpo potrebbe essere il celebre monologo sull’autenticità di Agrado in Tutto su mia madre, secondo cui “costa molto essere autentica, signora mia e in questa cosa non si deve essere tirchi perché una è più autentica quanto più assomiglia all’idea che ha sognato di sé stessa”.
Il videoclip si conclude con un doppio omaggio/citazione a due tra le più grandi icone della musica pop anni ’80: l’ambientazione, le movenze e l’abbigliamento di Lady Gaga ricordano Michael Jackson, soprattutto in The Way You Make Me Feel, mentre il suo volto e la sua bocca sono truccati come quelli di Madonna. Sul piano strettamente musicale inoltre, è innegabile l’eccessiva somiglianza di Born This Way con Express Yourself e, nel parlato/rap, Vogue di Madonna. Quest’ultima, dopo aver visto il video di Born this Way, si è affrettata a ripubblicare sul suo canale ufficiale di YouTube il video della sua Express Yourself agli Mtv Video Music Awards del 1989. Un gesto che vale più di una vera e propria dichiarazione ufficiale a riguardo.
È quindi evidente come l’universo estetico e artistico ideato da Lady Gaga insieme ai creativi che compongono la cosiddetta Haus of Gaga (in questo caso il riferimento è alla storica Factory di Andy Warhol) non brilli affatto per originalità ma forse liquidarlo in maniera frettolosa, snobistica e sdegnata potrebbe essere sbagliato, sicuramente non aiuterebbe a comprenderne il fenomeno mondiale. Non bisogna infatti dimenticare il contesto in cui Gaga e il suo team lavorano e il target a cui si rivolgono, ovvero quello della musica pop commerciale per un vasto pubblico mainstream, formato da persone di età, contesti sociali, economici e culturali molto diversi tra loro. Rispetto ad altre dive pop che hanno attraversato la scena internazionale negli ultimi dieci anni, senza lasciare alcuna traccia di sé, se non futile gossip e vacuo chiacchiericcio, va riconosciuto a Gaga e al suo staff il merito di affrontare apertamente temi come la libertà sessuale e di genere, l’amore e il rispetto per tutte le forme di diversità e l’importanza della lotta per i diritti civili. Ovviamente di fronte a una pop star che si autoelegge icona queer è difficile distinguere nettamente dove finisca l’impegno sincero e sentito per i diritti GLBT (anche in questo video sono presenti, in maniera un po’ pretestuosa, simboli storici della comunità gay come l’arcobaleno e il triangolo rosa) e dove inizino la speculazione e il marketing ma una cosa è certa, nell’attuale panorama musicale commerciale è una delle poche figure, se non l’unica, che tenta di costruire un immaginario di un certo tipo, sebbene esso sia un po’ d’accatto, di riporto, affrontato e proposto in maniera banalotta e semplicistica. Visto in questa prospettiva, come sostiene il giovane artista e videoblogger Stefano Stefanini, in arte PoshVenus, Born this Way può assumere un valore “educativo” per il grande pubblico, specialmente per le giovani generazioni.
Non a caso su Fox questa sera, martedì 26 aprile, negli Stati Uniti, e giovedì 28 aprile in Italia, andrà in onda un episodio della serie tv Glee intitolato proprio Born this Way in cui la canzone di Lady Gaga verrà usata come spunto narrativo e musicale per parlare di accettazione di sé stessi così come si è, pregi e difetti compresi (su YouTube è già possibile ascoltare la versione audio della cover cantata dal cast della serie).
Nel frattempo la macchina produttiva della Haus of Gaga procede a pieno ritmo alla ricerca della prossima provocazione. È infatti annunciata per giovedì 5 maggio, durante il reality show American Idol, la première mondiale del videoclip Judas, diretto da Laurie Ann Gibson, in cui Lady Gaga interpreta il ruolo di Maria Maddalena mentre l’attore Norman Reedus, già visto in Cigarette Burns di Carpenter e nella serie tv The Walking Dead, impersonerà Giuda. I soliti moralisti bigotti della Catholic League for Religious and Civil Rights si sono lanciati in una stroncatura preventiva del video, gridando alla blasfemia prima ancora di averlo visto e contestando la sua uscita, secondo loro troppo vicina alla Settimana Santa e a Pasqua.

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