FilmForum Udine/Gorizia 5-14 aprile 2011
Sodankylä Forever
Nella cornice suggestiva di Sodankylä, la città dove non tramonta mai il sole, un fiume ininterrotto di immagini e parole ci mostra le sfaccettature dell’amore per il cinema di chi lo guarda e soprattutto di chi lo fa.
La voce di Peter von Bagh, fondatore del Midnight Sun Film Festival, ci guida tra Francis Ford Coppola e Andrei Konchalowsky, Sam Fuller e Vittorio De Seta, Amos Gitai e Claude Sautet, Michael Powell e Miklòs Jancsò in un ideale dialogo lungo venticinque anni.
L’elemento che traspare immediatamente è l’importanza del vissuto di questi registi e della storia del cinema intesa come memoria e rielaborazione. A tal proposito i racconti più emozionanti sono quelli dei registi cecoslovacchi, della loro esperienza di “generazione senza padri”, determinante nella formazione del desiderio di raccontare e di cambiare il paese attraverso la creazione di cultura: la Storia ha riunito in un’unica scuola i giovani Jerzy Skolimowski, Milos Forman, Ivan Passer e Vàclav Havel e, come ricorda Von Bagh, “solo uno di loro non è finito a fare il regista”, per diventare, è sottinteso, presidente della Cecoslovacchia.
Quanto più la Storia mette alla prova i popoli, tanto più diventa urgente la necessità del racconto per fare i conti con essa, e dunque il volgersi alla cultura per riemergere dalle rovine. Questa stessa evidenza fa dire a Bob Rafelson che da questo punto di vista il cinema americano è ben poca cosa rispetto alle esperienze dei registi europei; ma come contraltare le parole di Francesco Rosi ribadiscono l’influenza sul cinema italiano del secondo dopoguerra dei generi cinematografici statunitensi, nella messa in scena dei problemi sociali nazionali.
Tra un aneddoto e una riflessione, la presenza dominante della natura sembra sovrastare, in un luogo così unico, la finitezza dell’esperienza umana, come ci rammenta un po’ malinconicamente l’immagine finale del vecchio cimitero, che tanto ha colpito Sam Fuller nel suo senso di inesauribili pace e ordine.
Chiara Checcaglini, Edeoardo Peretti