Quando la giustizia è troppo privata
La scelta disperata di John, un uomo come tanti: riprendersi vita e famiglia facendo evadere la moglie Lara dal carcere in cui è rinchiusa per omicidio, e di fatto costringendo se stesso, lei e il figlioletto alla clandestinità.
Le parole dell’ex-carcerato Liam Neeson (forse il personaggio più riuscito, nonostante la brevissima apparizione), che “fece l’impresa” ma poi si arrese e ci scrisse un libro, attualizzano quelle donchisciottesche citate dal protagonista in una delle sue lezioni: quanto più l’impresa è folle, tanto più è necessaria una precisione spietata nella sua attuazione. Fondamentali, dunque, l’osservazione della routine e dei suoi cambiamenti, e soprattutto la consapevolezza che i piani di sicurezza post 9/11 rendono la città (qui Pittsburgh) una trappola in pochi minuti.
Il conflitto che dovrebbe sorgere da una situazione del genere si perde in una caratterizzazione troppo unilaterale del personaggio, che raggiunge l’obiettivo ma non riesce a coinvolgere. Il film tenta di seguire il percorso di chirurgica osservazione che porterà all’attuazione del piano, però è troppo difficile dar credito alle azioni di John, che fa scelte discutibili, come la rapina allo spacciatore, ma poi è inevitabilmente buono (l’atto di pietà gli metterà alle calcagna i poliziotti e un detective troppo cliché per risultare un credibile nemico); anche le scelte drammaturgiche rasentano troppo spesso il ridicolo (l’apice è la brutta scena in autostrada), e là dove ci sarebbe stato margine per approfondire ed interessare, ad esempio riguardo al rapporto col padre, Haggis non dice e non spiega.
La questione della colpevolezza o meno di Lara si perde di vista quasi completamente fino alla fine, e d’altra parte per John non ci sono dubbi a riguardo: così, tra un dialogo iniziale che dovrebbe instillare il dubbio e un finale frettoloso che potrebbe mantenersi ambiguo ma non si esime dal rassicurare lo spettatore, si snoda un film troppo lungo e zoppicante, che non problematizza e ha poco da dire sia come escape movie che come dramma.