Giochiamo a fare i criminali?
Adibire una parete della propria casa a mappa gigante con tanto di foto, schemi con parole chiavi, monitoraggi riguardo orari e soldi rimanenti, basta per creare il genio dell’evasione?
A quanto pare sì: aggiungendoci coraggio, freddezza e una buona dose di fortuna, il pacato professore di lettere, devoto padre di famiglia, diventa un abile malvivente pronto a tutto pur di salvare la moglie dal carcere a vita. Il regista Paul Haggis non cerca di nascondere il fatto che si tratti comunque di un dilettante, sempre pronto a scusarsi, supplicare e ringraziare, coinvolto emotivamente e poco razionale, ma capace di diventare una perfetta macchina da guerra in soli tre giorni. Parallelamente al progredire delle sue abilità, il film stesso si fa più ricco, mescolando insieme un montaggio forsennato, movimenti di macchina, luci, ombre, rumori e canzoni. Tale ricchezza manca invece a Pour elle, pellicola francese del 2008 inedita in Italia, dalla quale Haggis ha tratto l’idea base del suo lavoro. Mantenendo trama, protagonisti e azioni principali, ciò che fa la differenza è una certa tendenza americana a spettacolarizzare ogni cosa, sospendendo la risoluzione, aggiungendo dettagli, effetti speciali che alimentano la suspance ma appesantiscono una pellicola complessa per i temi trattati, la sensibilità e il coinvolgimento emotivo dello spettatore. Altra differenza è l’atmosfera dai toni caldi, con ambientazioni prettamente notturne, una penombra costante che fa risaltare tutti i piccoli punti di luce generati da riflessi, fino ai profili indistinti che sembrano disegnati dal chiarore presente. Tutto ciò concorre a creare quel senso di drammaticità che potrebbe non apparire immediato guardando le scelte fatte nella pellicola francese: un’illuminazione a giorno, la risoluzione dell’omicidio presentata fin da subito, sparatorie e inseguimenti non degni di nota, una colonna sonora che accompagna solamente. Attenzione dunque alla dimensione privata del collettivo familiare, non soltanto alle prodezze del singolo eroe – americano – vittima autoeletta di una realtà ingiusta, cocciutamente sicuro delle nuove abilità acquisite tramite la consultazione di video amatoriali su YouTube.