FilmForum Udine/Gorizia 5-14 aprile 2011
Incontri con il cinema italiano
“Ascoltare con gli occhi e guardare con le orecchie”. E’ questo il consiglio di Gianluca Arnone, redattore della Rivista del Cinematografo, ascoltato, insieme al nuovo direttore di Duellanti Marco Toscano, durante il primo degli Incontri sui processi di rinnovamento del cinema italiano al FilmForum di Udine/Gorizia.
Due critici cinematografici giovanissimi che da anni lavorano in un contesto notoriamente gerontocratico e che fatica a rigenerarsi. Uno svecchiamento invocato anche da un’altra ospite del FilmForum, la sceneggiatrice e regista Giorgia Cecere che, presentando il suo film Il primo incarico, ha sottolineato l’importanza della figura del critico come motore di rinnovamento.
Un mestiere, quello del critico, che negli ultimi anni è entrato in una fase di mutazione a causa della crisi della carta stampata e della diffusione, sul Web, di nuovi luoghi dedicati all’informazione cinematografica. Qual è il senso nel fare critica oggi? Secondo Toscano, il ruolo del critico è quello di creare pensiero a partire da un film: trascendere l’oggetto d’analisi, creare dei collegamenti intertestuali e dotarsi di strumenti che aprano a diversi linguaggi. Non deve limitarsi a fornire una semplice e personale valutazione di gusto, ma, come aggiunge Arnone, attivare una dialettica priva di supponenza di verità.
Questa necessità, purtroppo, si scontra spesso con una politica editoriale sbilanciata a favore del “colore” e del “costume”, che si riduce ad essere un esercizio effimero quando non deleterio: occorre maggior freschezza, non solo anagrafica, ma anche di contenuti e competenze. Gli spazi per fare della critica una professione sono tuttavia ridotti, e gli stessi Arnone e Toscano sono entrati nelle rispettive redazioni grazie all’aiuto di due personalità già affermate quali Abruzzese e Canova. Naturalmente dopo un percorso universitario, il quale non è irrinunciabile per essere un buon critico: sono fondamentali originalità di sguardo, talento nella scrittura, intuizione e tanta esperienza sul campo. E’ solo attraverso questi strumenti che la critica cinematografica può educare all’immagine e contribuire alla formazione di un pubblico “nuovo” e più consapevole: “il cinema si adeguerà di conseguenza”, conclude Toscano.
Alice Cucchetti, Andrea Moschioni Fioretti, Filippo Zoratti