Silvio ma belle
Un saggio sul linguaggio del potere, un manuale sul perfetto imprenditore, un documento da tramandare ai posteri per far capire come gli italiani si siano fatti fregare per l’ennesima volta da un personaggio “che a volte parla di sé in terza persona”.
Silvio Forever l’ “autobiografia non autorizzata” di Silvio Berlusconi, un film curioso e anomalo nato dalle penne di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo e coraggiosamente diretto da Roberto Faenza. Un documentario di immagini di repertorio che racconta semplicemente la vita di Berlusconi attraverso la voce stessa del protagonista (o quella dell’attore Neri Marcorè quando l’audio originale è inutilizzabile), che commenta le tappe della sua carriera e i suoi successi con frasi estrapolate dai suoi comizi e da interviste d’epoca. L’anomalia sta nel fatto che il Silvio nazionale non ha partecipato in nessun modo alla realizzazione del progetto, ma tutto fa pensare il contrario; in alcuni momenti ci si dimentica che le dichiarazioni che sentiamo non sono state registrate per il film ma che sono il frutto di una ricerca certosina e ironicamente pertinente. Ancora prima dell’uscita in sala il film è diventato un caso, e di sicuro il risultato finale non accontenterà nessuno, né i fedelissimi di Silvio né i “comunisti”. E’ da ammirare il fatto che Faenza e il suo staff abbiano voluto uscire dallo schema dominante, che vede il nostro paese diviso in due, mediante il racconto di una persona e quello che lui stesso ha dichiarato, una voce fuori campo “estranea” avrebbe reso il tutto più banale e inflazionato. E’ una pellicola che dice molto di noi italiani e di Berlusconi, perfetto giullare di corte promosso a re. Silvio Forever dovrebbe far pensare e non indignare, anche perché la maggior parte dei filmati che ci presenta sono noti, e il punto di vista cerca di essere il più imparziale possibile. Sarebbe stato facile per gli autori fare un film negativo sul premier, invece la ricerca giornalistica ha permesso di raccontare la realtà dei fatti nuda e cruda con numerosi momenti involontariamente comici.
La parata di personaggi presenti nel film, rappresenta un sunto della storia recente del nostro paese, che difficilmente riuscirà a recidere il cordone ombelicale che lo lega a Silvio e ai suoi “numeri di magia” per ancora molto tempo. Aspettiamo con ansia Silvio la fine.