E voi lo sapete?
Se pensate alla solita commedia romantica che alterna grandi risate a facili sentimenti, avete sbagliato film.
Non perché questo sia più riuscito di altri, piuttosto perché riesce a darsi un’impronta meno stucchevole e melensa, più vicina al genere delle screwball comedy, rispetto alla maggior parte delle commedie degli ultimi anni.
Costato uno sproposito (120 milioni di dollari) e snobbato sia dalla stampa che dal pubblico Come lo sai, il nuovo film di James L. Brooks (Voglia di tenerezza, Qualcosa è cambiato) non entusiasma né dispiace, semplicemente scivola addosso, ma non lascia del tutto indifferenti, grazie a dei personaggi ottimamente caratterizzati e a una sceneggiatura ben curata, nonostante la trama non brilli per originalità (è il classico triangolo amoroso) e comunque priva di particolari ambizioni.
Il film tocca vari argomenti, anche scottanti come ad esempio il lavoro femminile, Lisa gioca nella squadra di softball nazionale ma viene esclusa perché considerata ormai troppo vecchia (ha solo 31 anni) e Annie teme il licenziamento, le frodi finanziarie, la difficoltà di comunicare i propri sentimenti, ma più in generale una difficoltà di comunicazione tipica del nostro tempo, figlia di una rimescolanza dei ruoli all’interno della coppia e delle nuove tecnologie (di cui si fa abbondante uso in tutta la pellicola).
Questa incapacità comunicativa e relazionale emerge sia a livello di sceneggiatura che di resa del personaggio da parte degli attori. La recitazione è infatti nevrotica, frenetica, spesso balbettata, dettata dalla necessità di rendere caratteri altrettanto nevrotici e affannati. I dialoghi sono un continuo gioco di detto e non detto, di interruzioni e silenzi, che il più delle volte generano incomprensioni tra i protagonisti, impantanati nella propria autocommiserazione (o autocelebrazione) e incapaci di guardare oltre il proprio naso, quando basterebbe un semplice bacio a rispondere alla domanda fondamentale del film: come lo sai quando sei innamorato?