Basta un poco di zucchero e la pillola va giù
Commedia romantica o critica alle case farmaceutiche? A voi la scelta che potrà darvi qualche delusione. Edward Zwick trae dal libro-memoir di Jamie Reidy una zuccherosa storia d’amore dal retrogusto amarognolo tra due parti in causa: da un lato un rappresentante farmaceutico, un donnaiolo che sogna esclusivamente denaro (interpretato da Jake Gyllenhall); dall’altro Anne Hathaway in veste di artista squattrinata, alla quale servirebbero davvero delle banconote per comprarsi le pillole, di cui ha bisogno per curare un precoce morbo di Parkinson.
Una vicenda che potrebbe apparire spietata e piuttosto melodrammatica. Nella caratterizzazione dei personaggi però i loro mondi sono così estremizzati da diventare stereotipati e comici e, più che alla critica sociale, il film si rivolge a delineare il percorso della relazione tra un uomo, che bistratta le donne e crede di non poter essere amato, e una donna, che sa di non poter essere amata e si fa volentieri bistrattare. Rispetto al libro di Reidy, che indaga a fondo la subdola tattica di vendita delle potenti multinazionali del farmaco ( in questo caso la Pfizer), il film di Zwick lascia poco trasparire questi elementi. In passato il regista ha dato vita ad opere di gusto storico come L’ultimo samurai, o più recentemente Blood Diamond e Defiance. In questo nuovo film però manca il pathos necessario e l’estrema drammaticità, che non possiamo leggere in un prodotto confezionato come commedia, per abituare i nostri occhi a vedere la critica sottintesa. Dal punto di vista di questa riusciamo a scorgere qualche sottile frecciatina nel rapporto tra Jamie, rappresentante per la Pfizer, e il dr. Knight. In generale i medici sembrano degli uomini dai grandi sogni umanitari spezzati che si fanno comprare a suon di mazzette (in forma di campioncini gratuiti), in una lotta continua tra concorrenti. Alcuni spunti divertono, come il vagabondo che ritrova il suo posto nel sistema sociale grazie al Prozac, altri un po’ meno, come le conseguenze impreviste dell’uso del Viagra. L’idea di sbilanciare la commedia in momenti drammatici, non fa pendere abbastanza l’ago per schierarsi contro quel regime totalitario che costringe davvero ad una becera fine non solo i malati cronici, ma tutti coloro che avrebbero bisogno di un qualche aiuto farmacologico. Di certo i fan del romanticismo faranno il pieno di zuccheri nel sangue.
Amore e altri rimedi [Love & Other Drugs, USA 2010] REGIA Edward Zwick.
CAST Jake Gyllenhaal, Anne Hathaway, Oliver Platt, Hank Azaria, Judy Greer, George Segal.
SCENEGGIATURA Charles Randolph, Edward Zwick, Marshall Herskovitz (tratto dal romanzo Jamie Reidy Hard Sell: The Evolution of a Viagra Salesman di Jamie Reidy). FOTOGRAFIA Steven Fierberg. MUSICHE James Newton Howard.
Commedia, durata 112 minuti.