L’orrore di un clown
Adam Resurrected è l’ultimo film di Paul Schrader e una delle sue pellicole più coraggiose. Tratto dal romanzo di Yoram Kaniuk, racconta di Adam Stein, una star del Cabaret nella Germania degli Anni Venti. Mago, clown e prestigiatore, era molto apprezzato dal pubblico ma la sua condizione di ebreo lo trascinò nell’orrore.
Oggi, negli anni Sessanta, Adam è un sopravvissuto all’Olocausto che vive presso un ospedale psichiatrico collocato nel mezzo di un deserto israeliano. Si rifugiano lì i pazienti che hanno subito gravi traumi. Come lo stesso Adam era stato costretto dal gerarca nazista Klein a fingere di esser un cane, così ora tocca a lui risolvere il caso di un bambino che si ostina a camminare a quattro zampe e ad abbaiare.
Adam Resurrected, che arriva nelle sale nazionali a distanza di due anni dall’uscita statunitense, è un’opera ancora una volta straordinariamente sottovalutata, è il film nel quale Schrader mette in campo, una volta di più, la straordinaria capacità del suo sguardo di inventare spazi filmici sempre nuovi e innovativi.
Il film giunge allo stadio definitivo del cinema-cervello di Schrader. La pur elegante alternanza di colore e bianco e nero del film non conta nulla. È pura materia del vedere, è squisita tavolozza mentale per trovare un’architettura dello sguardo, per concedere cittadinanza a una storia di rifrazioni e di tragiche messe in scena. L’uomo che dovette farsi cane ora cura un giovane che si crede cane. Ancora una volta, la riduzione dell’uomo ad animale e oggetto. La sfida finale nel deserto è in fondo il conflitto finale di Schrader regista con le (sue) immagini.
Adam Resurrected [id., Germania/USA/Israele, 2008] REGIA Paul Schrader.
CAST Jeff Goldblum, Willem Dafoe, Derek Jacobi, Ayelet Zurer, Moritz Bleibtreu, Juliane Köhler, Veronica Ferres.
SCENEGGIATURA Noah Stollman (tratta dal romanzo Adamo risorto di Yoram Kaniuk). FOTOGRAFIA Sebastian Edschmid. MUSICHE Gabriel Yared.
Drammatico, durata 106 minuti.