adidas nmd city sock adidas nmd city sock adidas nmd city sock gum pack release date info adidas NMD R1 Trail adidas nmd city sock gum soles adidas nmd city sock gum pack adidas nmd city sock nmd city sock primeknit core blacklush blue adidas nmd city sock black gum where to buy adidas nmd city sock winter wool adidas nmd city sock primeknit s79150 core black adidas nmd city sock core black adidas nmd primeknit city sock black adidas nmd city sock core black lush blue release date adidas NMD R1 PK adidas nmd chukka receives og colorway NMD City Sock PK adidas nmd chukka 2 adidas NMD R1 Triple Black comparing og adidas nmd r1 nmd chukka

In questo numero

Un borghese piccolo piccolo (1977)

mercoledì 15 Maggio, 2013 | di Lapo Gresleri
Un borghese piccolo piccolo (1977)
Film History
0
Voto autore:

16 MAGGIO: OMAGGIO A MARIO MONICELLI
Non ci resta che piangere
Negli anni Settanta l’Italia, esaurito il boom economico, si trova a fare i conti con un mutamento “antropologico” – come lo definiva Pasolini – volutamente ignorato, ma ormai insito nel tessuto comunitario, messo ancora più a dura prova da crisi, scandali e attentati che minarono la realtà civile, portando a una nuova concezione dello Stato e delle sue istituzioni, visti come inaffidabili garanti di giustizia e sicurezza economica quanto fisica.

Sul finire del decennio, Monicelli firma una delle sue opere migliori, ritratto spietato di quel tempo con cui ora era inevitabile il confronto. Un borghese piccolo piccolo si fa così “canto del cigno” non solo di un’epoca, ma anche di un genere, la commedia all’italiana, venendone a infrangere i canoni, lo stile, ma soprattutto mettendone definitivamente in discussione il suo soggetto principale: l’italiano medio di cui Mastroianni, Tognazzi, Gassman, Manfredi e Sordi hanno incarnato, per quasi vent’anni, vizi e incongruenze in una galleria di antieroici piccoloborghesi arrivisti e imbroglioni.mediacritica_un-borghese-piccolo-piccolo Non è dunque casuale la scelta di affidare proprio a Sordi – colui che meglio ha saputo dar corpo alla meschinità dell’italiano vittima consenziente della “corsa all’oro” degli anni precedenti (Il vedovo, Il giudizio universale o Il boom) – il ruolo di Giovanni Vivaldi. L’attore smette così i suoi ricorrenti panni buffoneschi per interpretare un misero dipendente statale che, mortogli accidentalmente l’adorato figlio Mario in una sparatoria, diventa lo spietato carnefice dell’assassino. Monicelli in definitiva comprende che la derisione della borghesia equivale a una manifestazione di fiducia, di speranza in una sua redenzione, pur lenta e tardiva; ma ormai non c’è più niente di cui ridere, perché le figure tipiche che fino a qualche anno prima costellavano il Paese sono cambiate e l’insieme di credenze, rituali e valori su cui hanno costruito la propria identità sociale viene ora a sgretolarsi, lasciando l’uomo in balìa di se stesso in una disperata ricerca di quel falso ordine ed equilibrio che aveva caratterizzato il vivere collettivo. Vivaldi, apparentemente, trova appoggio nella confraternita massonica di cui entra a far parte, ma resosi presto conto che quello offertogli dagli affiliati è un sostegno cameratesco di sole parole, ormai irrimediabilmente disilluso, dà sfogo alla propria rabbia nel sequestro e nella prolungata quanto letale tortura del giovane che ha provocato la morte di Mario. Nostrano Cane di paglia, Giovanni abbandona il suo passivismo, ma se per Peckinpah la trasformazione del protagonista da vittima a lucido carnefice è mossa da un estremo istinto di sopravvivenza e di autodifesa, per Monicelli è pura e semplice espressione della crudeltà insita in ognuno, che una solitudine (indotta o involontaria che sia) non può che fomentare. Solo il vivere civile può evitarlo, ma la società ha pressoché perso la propria capacità coadiuvante, alimentando l’isolamento del singolo in favore di una massa, le cui schegge impazzite spesso non restano che oscuri casi di cronaca nera. Una condanna che si fa anche congedo da un’attualità spaventosa, come dimostra la produzione successiva dell’autore che preferirà guardare quasi esclusivamente – con toni e risultati altalenanti – al passato, o come indagine a ritroso dei correnti caratteri italiani (Il marchese del Grillo o I picari) o con i toni nostalgici di un elegiaco rimpianto (Amici miei atto II o Cari fottutissimi amici).

Un borghese piccolo piccolo [Italia 1977] REGIA Mario Monicelli.
CAST Alberto Sordi, Shelley Winters, Vincenzo Crocitti, Romolo Valli.
SCENEGGIATURA Sergio Amidei, Mario Monicelli, Vincenzo Cerami (dal suo omonimo romanzo). FOTOGRAFIA Mario Vulpiani. MUSICHE Giancarlo Chiaramello.
Drammatico, durata 118 minuti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

adidas yeezy boost 350 turtle dove transcends sneakers adidas yeezy 350 boost turtle dove restock re release adidas yeezy 350 boost black release date yeezy 350 boost low yeezy boost 350 pirate black yeezy boost 350 low adidas yeezy boost 350 v2 black white yeezy boost 350 moonrock adidas yeezy 350 boost moonrock release date moonrock yeezy 350 boost legit real fake on foot look adidas yeezy boost 350 oxford tan adidas yeezy boost 350 v2 zebra another look adidas yeezy boost 350 oxford tan even more images yeezy 350 moonrock release date adidas yeezy 350 boost black adidas yeezy 350 boost low heres where you can cop the black adidas yeezy 350 boost low adidas yeezy 350 boost low adidas yeezy 350 boost 10 reasons why the adidas yeezy 350 boost will sell out instantly